venerdì 15 novembre 2013

I genitori sono spesso soli di fronte ai gravi problemi della crisi

Il più grande problema dei genitori di oggi è che sono soli davanti ai grandi problemi che pongono i figli. Una volta ci si chiedeva se si sarebbe riusciti a farli studiare, se sarebbero cresciuti bene, se eravamo n grado di dar loro tutte le possibilità per realizzarsi. Oggi non si sa se si riuscirà a dar loro tutto ciò che i nostri genitori hanno dato a noi. E' ingiusto: la nostra società dovrebbe crescere, non regredire.

Da questo punto di vista c'è ancora tantissimo da fare, anche dal punto di vista morale.
Certe volte , sinceramente, quando riascolto le trasmissioni che faccio per gli Orsetti Padani a Radio Padania Libera, mi dico da sola che sembro un prete che fa la predica.
Mi ritrovo a dire delle cose che sono assolutamente scontate per me e per quelli della mia generazione, ma sempre più mi accorgo che l'applicazione concreta dei principi morali è alquanto vaga e la coscienza del bene e del male nella nostra società è diventata quasi rara.
Ai bambini si direbbe che chi fa il cattivo dovrebbe sapere che sta facendo il cattivo, e che quindi la punizione arriva in conseguenza dell'atto cattivo.
IInvece, alle volte ho la sensazione che questo modo di fare riguardi i bambini fino al momento in cui escono di casa, per andare all'asilo, e che dopo quel momento, invece, ci si senta buoni a prescindere, qualunque cosa si faccia.
E allora ci sono adulti che raccontano su Facebook di sapere dove abita un latitante, senza che si rendano conto che la loro è la confessione pubblica di un reato perché se una persona sa dove di trova un latitante, deve denunciarlo, non parlarne o scriverne usando l'ubicazione del nascondiglio del latitante per dare le indicazioni stradali per giungere in un certo altro luogo.
Si, mi è capitato proprio di dover spiegare ad un adulto, uno che comunque è una brava persona, che mi aveva spiegato che in un certo posto si mangiano le volpi aggiungendo una frase come "Si, là, dove c'è anche la casa di quel latitante".
Ho capito che in Calabria i latitati fanno parte del paesaggio e che potrebbero anche trasformarli in attrazioni turistiche, ma possibile che davvero questa gente non si renda conto che un latitante va denunciato?

La stessa cosa capita con  ragazzi, e dalle nostre parti. C'è stato uno scippo e i carabinieri sono entrati in Oratorio perchè c'era il forte sospetto che lo scippatore si fosse nascosto proprio lì dentro. Possibile che i nostri figli prendano le parti dello spacciatore, senza rendersene conto e si lamentino della perquisizione, invece di cercare di aiutare loro stessi dando più informazioni possibile?
Possibile che si sentano comunque bravi ragazzi nonostante non abbiano pensato neppure per un minuto alla vittima e ad aiutarla e che non abbiano individuato il colpevole come il cattivo che va arrestato e punito anche per il suo bene?

 Mi sento spesso come se invece che a Radio Padania fossi a far la predica a  Radio Maria perchè, invece di occuparmi, come dovrei di difendere l'identità culturale cui i nostri bambini hanno diritto, mi trovo spesso a pormi della domande sulla nostra capacità di educare i figli secondo quei principi di onestà, di trasparenza e di chiarezza di principi di cui la nostra società padana poteva vantarsi fino a poco tempo fa e invece di spingere i genitori a resistere culturalmente mi trovo a far la morale su atteggiamenti che dovrebbero essere assolutamente normali e invece non lo sono più.

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