giovedì 5 settembre 2013

La kyenge sul numero e il genere dei genitori, cioè delle mamme e dei papà

Kyenge e il numero e il genere dei genitori ( foto di Fabrizio Garlaschi su picasa)
Sinceramente, come associazione Orsetti padani, avrei preferito far finta che il ministro Kyenge ( e anche certi consiglieri comunali veneziani) non fossero un nostro problema, ma credo che la ministra dello stato italiano si sia impegnata così tanto per diventare un problema di tutti, che sarebbe davvero molto maleducato ignorarla.

Oggi è saltato fuori che appoggia la consigliera delegata ai diritti civili del Comune di Venezia, Camilla Seibezzi e la sua iniziativa di sostituire per legge le diciture "madre" e "padre" con i il nome di genitore 1 e genitore 2 sui documenti scolastici (pagelle, libretti delle assenze e altro).Ovviamente la cosa ha scandalizzato la maggior parte delle persone che stanno ad ascoltare quello che dice il ministro Kyenge ( chissà poi perchè! Forse perchè la paghiamo noi).
A me, che sono la presidente della associazione dei genitori e dei bambini Orsetti padani, questa iniziativa ha suscitato invece una enorme risata, se volete condita a anche da una serie di considerazioni che non posso scrivere perché non ho la protezione dell'immunità parlamentare, ma che potete immaginare senza molti sforzi.
Però qualcosa devo pur dirla, a questa signora che arriva dalla parte subsahariana del continente africano e della cui Cultura è innegabilmente figlia.

Partiamo, però, dalle giustificazioni che i suoi compagni di merendine rosse hanno messo sul tavolo per coprire l'ennesima figura di cioccolato della ministra. Mettere a nudo le ipocrisie dei politici di sinistra è una cosa che, personalmente, mi ha sempre divertito tantissimo e che faccio volentieri.

Secondo la sinistra, la ministra ha ragione perchè eliminare mamma e papà dai documenti e sostituirli con la dicitura genitore 1 e genitore 2 servirebbe per garantire le pari opportunità ai figli degli omosessuali a scuola.
Sono praticamente certa che i componenti della categoria omosessuali si uniranno alla mia risata.

Nell'ultimo anno mi è capitato spesso di ascoltare  le richieste delle associazioni dei gay ( e su alcune cose  mi trovo d'accordo con loro). Il concetto che più han sempre tenuto a farmi recepire è che anche se omosessuali sono uomini e donne, che hanno però diversi orientamenti sessuali. Quindi, se hanno dei figli, cosa possibilissima perché sono fatti come tutti gli altri, sono madri e padri a seconda del loro genere e non a seconda del loro orientamento sessuale.
Se questo concetto l'ho recepito io che sono eterosessuale e leghista (nel senso che le tematiche sui generi e orientamenti sessuali non fanno parte del programma e delle tesi sostenute dal movimento Lega nord e quindi sono poco conosciute) non capisco perché mai la sinistra, che si dice così sensibile sulle questioni legate ai diritti delle coppie omosessuali, non lo ha recepito.

Adesso, che mi sono divertita, un attimo lanciò la bomba ( virtuale)
Di cosa stiamo parlando? Possibile che consigliera delegata ai diritti civili del comune di Venezia e il ministro dell'integrazione Kyenge, non abbiano fatto caso che sui moduli di iscrizione a scuola dei bambini sono decenni ( cioè da quando la patria podestà è esercitata da ambedue i genitori pariteticamente) che nel punto in cui bisogna firmare c'è scritto: "chi esercita la podestà genitoriale"  e non padre e madre?

E, per finire, una precisazione sulla cultura di cui la Kyenge è figlia. Ci sono cose che fanno parte del proprio vissuto e se si è nati in un paese in cui esiste la poligamia ( non necessariamente quella islamica, ma anche quella tradizionale della cultura di molti popoli africani) e in cui i termini padre e madre sono usati verso i vari padri e le numerosissime madri che compongono il nucleo familiare, e dove il concetto di fratellastro non esiste ma esiste solo quello di fratello, persino al livello di cugini, ci si può anche aspettare che a qualcuno venga lo sghiribizzo di numerare i genitori con genitore 1, genitore 2, genitore 3. ecc ecc., ma qui questo concetto non esiste. Si potrà anche vederlo come una conquista sociale di integrazione nel Congo, forse, certamente non qua.
Approvare questo concetto qui da noi invece, specialmente a Venezia, rende la Kyenge la persona meno integrata del paese.
Perchè?
faccio un piccolo e chiaro elenco
- non sembra sapere che la questione non è reale
- non sembra sapere che la patria podestà non esiste più dal 1975
- non sembra sapere che, omosessuali o meno, i genitori dei bambini sono due: un uomo e una donna sia biologicamente sia culturalmente. e che questo non c'entra nulla con l'orientamento sessuale.
- applica qui concetti che potrebbero essere conquiste sociali nei paesi africani, ma che noi autoctoni non abbiano neppure dovuto affrontare perché non fanno parte della nostra cultura.

Quanto alla delegata ai diritti civili del comune di Venezia, beh, sarei stupita di sapere che ultimamente ha visto un documento di iscrizione ad una qualsiasi scuola. Consiglio ad ambedue, la lettura del testo della riforma del "diritto di famiglia" in vigore in italia dal 19 maggio 1975.

(Fonte foto: Fabrizio Garlaschi su Picasa)




1 commento:

  1. l'idem sentire.... https://www.facebook.com/matteo.salvini1/posts/10201216655472051

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