lunedì 2 settembre 2013

Affidamento condiviso: le ultime novità da affrontare

Affidamento condiviso: le ultime novità da affrontare (foto marta marchi su flickr)
Uno degli argomenti più difficili da affrontare per le associazioni di genitori è quello della separazione dei coniugi. Difficile perché tocca sensibilità diverse, e spesso si finisce per parlarne avendo come base delle esperienze personali che ci coinvolgono in prima persona, e diventa molto difficile restare sereni e analizzare al questione in modo obiettivo.

Durante la separazione, spesso i genitori conducono delle vere e proprie battaglie per l'affidamento esclusivo dei figli senza avere in realtà la visione generale del problema e del bene dei bambini sul lungo termine, mentre la giurisprudenza ha preso la via dell'applicazione dell'affidamento condiviso come regola generale e usa l'affidamento esclusivo a uno solo dei due genitori solo in casi particolari.

L'affidamento condiviso mette entrambi i genitori sullo stesso piano non solo nel diritto di tenere con sé i bambini, ma anche in tutto ciò che riguarda le decisioni sull'educazione dei figli. Come si può facilmente comprendere, può avere successo solo nel caso in cui ci sia un'ottimo accordo fra genitori, che si impegnano realmente a farlo funzionare.

Per fare dei piccoli esempi pratici sui doveri e diritti che si creano in caso di affidamento dei figli condiviso si può dire ad esempio che la domanda dell'iscrizione a scuola dovrà avere le firme di entrambi i genitori, così come quella per iscriversi ai corsi sportivi e per andare in gita, ed entrambe le firme dei genitori saranno depositate nella segreteria della scuola, concedendo il diritto a firmare pagelle e giustificazioni. Gli insegnanti, poi, potranno consegnare i bambini all'uscita da scuola a ciascuno dei due genitori indifferentemente. Entrambi i genitori hanno diritto a vivere per periodi lunghi insieme ai bambini, a farli vivere a casa loro, durante la settimana, a curarli ed assisterli quando sono ammalati. Le visite e gli orari precisi sono i week end alternati diventano un ricordo, nel caso dell'affido condiviso e sicuramente la qualità della vita dei bambini migliora. La fatica dei genitori, invece è sempre uguale, aumentata anche dallo sforzo di non litigare con il proprio ex.

Sin da quando divorzio e separazione sono legali, i padri sono quelli che hanno più da perdere nei doversi con figli minori. La giurisprudenza italiana, infatti,  giustamente è da sempre orientata a fare l'interesse del minore in quanto parte più debole in un processo di separazione e divorzio degli adulti e ha sempre considerato la madre la parte più vicina al bambino, concedendole spesso l'affidamento esclusivo dei figli, mentre il mantenimento toccava ad entrambi i genitori.
                                   
Il fatto che l'affidamento dei figli condiviso sia diventato la regola generale, può essere, quindi, considerato una vittoria importante dei padri separati, nella quale il loro apporto all'educazione dei figli è considerato pari a quello della madre. Questo può irritare un po le madri, e può portarle a delle reazioni un po' esagerate, ma in realtà l'affidamento condiviso è la cosa giusta da fare per i bambini. Accettarlo significa anche garantire la felicità dei propri figli.

Ci sono alcuni casi, però, in cui il padre perde il diritto di chiedere l'affidamento condiviso dei figli e i bambini sono affidati ancora esclusivamente alla madre,
Una recente sentenza del tribunale di Ancona ha infatti stabilito che il padre perde il diritto all'affidamento dei figli condiviso nel caso in cui abbia, o abbia avuto, un comportamento violento nei confronti della moglie.

Un'altra Sentenza  ancora più recente, pronunciata dalla Corte di Cassazione Suprema Corte Civile Sesta Sezione con l'ordinanza. 17990 del 24 Luglio 2013, ha stabilito che anche il padre che si disinteressa palesemente ai figli perde il diritto all'affidamento condiviso.

Un altro motivo per cui il padre può vedersi rifiutare l'affidamento condiviso dei figli riguarda l'impossibilità di offrire ai bambini un'abitazione adeguata mentre sono con loro; con la crisi economica in atto e per il fatto che spesso la casa principale rimane alla donna, molti padri perdono il diritto ad educare i propri figli solo per questioni economiche e legate alla propria sistemazione. Non è comunque facile, per un uomo,  prendersi la responsabilità dell'affidamento condiviso, con i diecimila problemi da risolvere, e può anche capitare che alcuni padri, i crisi anche per altri problemi si lascino convincere ad accettare l'affidamento esclusivo alla madre.
Anche le madri si trovano spesso in difficoltà dopo la separazione nel gestire l'affidamento dei bambini e hanno bisogno di aiuto sia economico sia di consulenza. In generale, però, dal punto di vista psicologico, per le donne è molto diverso. Le donne sono abituate a risolvere i problemi quotidiani e ad organizzare la loro via e quella dei bambini senza chiedere nulla a nessuno e con pochi dubbi. Sono più propense a chieder l'affidamento esclusivo, piuttosto che a accettare quello condiviso.

In questa situazione molto difficile, è intervenuta la regione Lombardia con un bando per i genitori separati del valore totale di un milione di euro e destinato a chi è separato o in fase si separazione e ha figli minori.
Il fine è sempre quello di aiutare i genitori per poterli mettere in grado di educare e allevare i bambini in modo che i piccoli siano sereni. Un' iniziativa interessante che trovate sulla pagina internet dedicata agli eventi dell' Associazione Papà separati della Lombardia

Ho fatto una panoramica piuttosto generica della situazione, lontanissima dall'essere completa, ma che vorrebbe dare ai genitori qualche spunto per iniziare delle riflessioni sul modo in cui bisognerebbe separarsi quando si decide di separarsi e su qual è il vero diritto dei bambini: quello di avere due genitori.

( foto di Marta Marchi su flickr.com)

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