domenica 13 ottobre 2013

Radio Padania libera, Maramao: la Scuola e i bambini diversamente abili

Questa settimana il servizio di youtube per le registrazioni delle trasmissioni di Radio Padania libera ha avuto qualche problema. Siamo ancora in fase di sperimentazione e può capitare. Siamo abituati ad imparare e a migliorarci continuamente e quindi abbiate pazienza. Riprenderemo con le registrazioni video di Maramao il prima possibile.
Maramao è comunque andato in onda come al solito, con me come conduttrice dello spazio che radio Padania concede ai genitori e ai bambini che si riconoscono nei principi ispiratori della nostra associazione, gli Orsetti padani.
I temi questa volta erano generici e andrebbero approfonditi uno ad uno, Abbiamo parlato di amore dei bambini,  di insegnanti di sostegno e di insegnanti che devono affrontare gravi problemi come quello di insegnare in classi composte da bambini che appartengono a molte etnie differenti e che sono qualche volta a anche portatori di handicap fisici, psicologici o psichiatrici.
Parliamo prima dell'amore dei bambini: "che bello portare la vita dentro di sè" dice la canzone Madre Terra che usiamo spesso come sigla della nostra trasmissione. In effetti è vero, portare la vita dentro di sè è una esperienza che sa di miracoloso. Si può dire centinaia di volte che le donne che diventano madri sono tante che tantissime partoriscono, ma è inutile. Quando capita a noi di avere un figlio, quello che nasce è il primo bambino apparso sulla terra. Non è uguale agli altri; possiamo far anche finta di essere democratiche e dire che anche gli altri bambini sono un miracolo di bellezza e bravura, ma sappiamo che non è vero, e che il nostro bambino supera tutti gi altri. Siamo madri, tutte, anche quelle adottive, e il nostro amore e orgoglio va oltre il comprensibile.
Un amore che coinvolge anche  papà. perché come si diceva in Radio, se l'amore di un bambino per la mamma è esclusivo e dipende tantissimo anche dal bisogno della madre che ha il bambino, in fatto di cibo e di cure, e di rassicurazioni, l'amore che il bambino prova per il papà è il primo affetto concesso per libera scelta. Un bambino non è obbligato ad amare suo padre: lui non sa di latte, non ha le tette, non sempre cambia i pannolini e non sempre coccola la notte, e certe volte non ha nella voce quella nota particolare che la natura dona a chi diventa madre. Perciò si può dire che un bambino ama il papà per un suo atto di libera scelta.
Ieri a Torino, alla manifestazione della lega nord contro l'immigrazione clandestina, una papà mi ha detto che si è sentito molto felice per queste parole e finalmente "riscattato" dal riconoscimento del suo lavoro di padre.

Il secondo argomento di cui abbiamo parlato è stata la riapertura dell'asilo nido degli Orsetti padani. Una cosa importantissima di cui parleremo anche in un altro post apposito, perchè a Milano c'è una lista d'attesa per il posto nido composta da più di mille bambini, in cui i bambini milanesi, cioè residenti a Milano, sono i più penalizzati: in questa situazione drammatica in cui l'assessore Capelli non sa cosa fare, la Lega Nord regala al quartiere di Affori 12 posti nido, a prezzo scontato  in va Colombi. Un piccolo nido con giardino, come ce ne sono pochi a Milano perfettamente attrezzato e che ha ancora le iscrizioni aperte. Si tratta del nido degli Orsetti padani.

Il terzo argomento, molto importante e che merita un ulteriore approfondimento è quello delle classi scolastiche con troppi bambini stranieri, e troppi bambini disabili e delle insegnanti di sostegno.
Non tutti sanno che anche se la scuola è statale, lo Stato non passa l'insegnante di sostegno per tutto il tempo che un bambino con problemi passa a scuola. Anzi, in questi casi si arriva a dei paradossi senza senso in cui le ore dell'insegnate di sostegno statale sono spesso concesse in modo proporzionale alla percentuale di invalidità riconosciuta del bambino.
Un esempio di come funziona il ssitema potrebbe essere questo: ad un bambino è stato riconosciuto il 10% di invalidità e il diritto ad avere un programma scolastico personalizzato  per poter arrivare ai livelli degli altri con tempi suoi compatibili con il suo handicap. E' inserito in una classe con altri 19 bambini della sua età con 6 bambini stranieri che non conoscono l'italiano. si tratta di una classe che rispetta le regole, cioè non più del 30 % di bambini stranieri per classe e non più di 20 alunni in una classe che comprende un bambino diversamente abile.
Al bambino, per poter portare avanti il suo programma personalizzato è assegnata un'insegnante di sostegno. per il 10% del tempo che trascorre a scuola, dato che ha una invalidità del 10%, cioè 48 minuti al giorno, va bene, facciamo che gli concendono un'ora.oppure che gli danno l'insegnante di sostegno per due ore un giorno si e uno no.
Questo è un esempio empirico, ma lo Stato non passa mai un insegnante di sostegno per più della metà del tempo che un bambino disabile passa a scuola.
Immaginatevi cosa succede se il bambino ha una disabilità di tipo ambulatorio, oppure una di tipo psichico. E' ovvio che se non c'è l'insegnante di sostegno presente in parecchi casi i bambini non possono restare a scuola.
A questo punto interviene il Comune che di tasca sua paga una cooperativa perché mandi, al prezzo più basso possibile qualcuno ad assistere il bambino.
Molto spesso il Comune non riesce a coprire comunque tutto l'orario scolastico e allora cosa succede? Interviene la famiglia che, pur di aiutare il proprio bambino paga di tasca sua un'insegnante di sostegno per le restanti ore di scuola del bambino.
Molto spesso le persone che compongono questa girandola di insegnati di sostegno sono poco qualificate, o lo sono per handicap diversi da quelli del bambino che devono assistere, o se ne vanno dopo poco perché trovano un altro lavoro o una supplenza o qualsiasi altra cosa.
Questa è la situazione attuale, anzi, l'istinto mi dice che è persino peggiore..
Si tratta di una serie di argomenti che comunque si devono approfondire, perché questo sabato li abbiamo affrontati solo in modo parziale.
Ne parleremo ancora, sempre stando dalla parte dei bambini e di mamma e papà.


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