domenica 6 ottobre 2013

Parliamo di assicurazioni scolastiche e di transformers

Questa settimana negli studi di Maramao, a Radio Padania libera c'era un ospite, Lorenzo. Come sapete lo spazio che Rpl concede alla nostra associazione ha una particolarità: se ci sono bambini in studio, la trasmissione diventa tutta loro. Loro sono i conduttori e loro scelgono gli argomenti e anche la musica, quando hanno voglia. Lorenzo ci ha parlato dei transformers, che sono degli oggetti, di vario tipo ma possibilmente delle automobili, che, se entrano a contatto con un certo cubo, si trasformano in robot. Come ci ha spiegato Lorenzo, ci sono in buoni e ci sono i cattivi che vogliono invadere la terra e trasformare tutto in robot che combattono fra loro.
Credo davvero che le mie favole etniche, che parlano di bastoni che picchiano da soli e di tovaglie che si apparecchiano  da sole e sono comprensive di cibo, siano andate davvero fuori moda. Non demordo però... a me la tecnologia piace. Magari riuscirò a scrivere una versione high tech del ladro della coperta d'oro con i campanelli.

Per i genitori invece abbiamo affrontato un argomento piuttosto ostico: quello delle assicurazioni scolastiche.
Come anche Lorenzo ci ha confermato, ad inizio anno arriva sempre da scuola la lettera del consiglio d'istituto, con la richiesta di assicurare i bambini.
L'assicurazione è un'ottima cosa e si tratta di un premio di meno di dieci euro a bambino. il problema no è quindi l'assicurazione in sè, ma il fatto che non è il bambino ad essere assicurato, ma la scuola.
Di fatto si tratta dell'ennesima colletta fra genitori per una cosa che invece dovrebbe pagare lo Stato o la scuola privata. Se nella scuola privata, il recupero del premio assicurativo può essere compreso nella retta, o richiesto a parte, ha senso, nella scuola statale non ne ha.

Facciamo chiarezza. Lo Stato assicura gli alunni delle scuole statali, di ogni ordine e grado, con l'Inail per le ore di educazione fisica e per quelle di laboratorio. Per le altre ore scolastiche e per l'intervallo e l'orario mensa, la responsabilità civile e penale di quanto può accadere ai bambini è dell'insegnante presente e, in seconda istanza, dei datori di lavoro dell'insegnante, cioè dello Stato.

Le assicurazioni scolastiche coprono proprio quelle ore di permanenza a scuola dei bambini che non sono coperte dall'inail. Qualche volta, per rendere più appetibile dai genitori al spesa, e a causa di alcune sentenze particolari che hanno condannato le scuole a risarcire bambini che si stavano recando a scuola, le assicurazioni proteggono anche dagli incidenti che possono capitare durante il tragitto da casa a scuola e viceversa.

Per quanto una persona possa sentirsi sicura quando il bambino è assicurato, in caso di incidente le assicurazioni rimborsano tutte le spese mediche accertate e documentate da scontrino, compresi i certificati medici, e concedono un rimborso giornaliero calcolato sulla percentuale di inabilità giornaliera contemplata dalle stesse tabelle che si usano per gli incidenti sulla strada. Non si tratta mai di grandi cifre, a meno che il danno non sia davvero grandissimo, come la morte, o l'invalidità permanente. Generalmente, per braccia o gambe rotte a malapena si riesce a coprire tutte le spese mediche e le perdite di tempo, mentre in caso di rottura di occhiali o di altri apparecchi sanitari, le assicurazioni scolastiche rifonde praticamente tutto il costo del nuovo apparecchio.

La scelta dell'assicurazione da proporre ai genitori è una cosa di cui si fa carico il consiglio d'istituto e per molti genitori non è un peso pagar quei pochi euro del'assicurazione. Anzi, preferirebbero pagare qualcosa in più di premio ma avere delle coperture maggiori in caso di incidente.
Il problema, però, non è l'assicurazione, che deve esserci, ma il fatto che la facciano pagare ai genitori.


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