Queste righe avrebbero dovuto andare forse nei post di presentazione, Ma RPL cioè Radio Padania libera, merita qualcosa a parte. Non è un post che racconta solo la mia esperienza personale di conduttore radiofonico della radio del mio Movimento e che ha un bacino di utenti di più di mezzo milione di ascolti, ma il sentimento verso un modo di essere e di fare che mi fa sentire orgogliosa di appartenervi.
Quest’anno Maramao, la trasmissione per genitori e per i bambini su radio Padania libera compie 10 anni.
Non è un bel traguardo?
Cominciò esattamente come cominciano le cose con la Lega Nord, in modo diretto e semplice e un po’ sorprendente.
Avevo bisogno di fare pubblicità all’associazione Orsetti padani che aveva iniziato delle attività pratiche, come i corsi di nuoto per i bambini e altre piccoli servizi, e mandai una mail a Matteo Salvini chiedendogli uno spazio in radio per gli Orsetti.
Pensavo che mi avrebbe chiesto di fare una prova, oppure che mi avrebbe fatto ospitare con qualcun altro. Invece dopo nemmeno una settimana, penso giusto il tempo di un veloce controllo, mi rispose con “va bene. Mezz’ora il sabato mattina, tra le 10, 30 e le 11. Se ti va bene parti da questa settimana.”
Non vi nascondo che ho tenuto la mail da mostrare ai miei nipoti, un giorno.
Nella Lega le cose iniziano sempre così, con un atto di fiducia nelle persone.
Probabilmente è questa la differenza reale fra un partito e un Movimento: il modo con cui ci si rapporta fra le persone che ne fanno parte.
Il sabato seguente alla mail ero in Studio, da sola, in diretta, a parlare delle iniziative degli Orsetti padani e con il permesso di portare i bambini negli studi. Uniche regole da rispettare: non far commenti di tipo politico. Non mai stato un grande sforzo, anche perché avendo lì i bambini, il massimo del commento politico che si poteva arrivare a fare era una pernacchia a prodi.
Poi, in questi anni, abbiamo sempre mantenuto il sabato mattina fisso, ma abbiamo provato a fare anche altre cose, come ad esempio, per circa un anno alla sera del giovedì, raccontavamo, sempre rigorosamente in diretta, le favole della buonanotte. Cioè le favole per far addormentare i bambini e permettere ai genitori di godersi una serata in tranquillità.
Alla fine diventai famosa per le favole, e ancora adesso sono considerata un’autorità in materia.
Ora invece già da due anni la trasmissione si è allargata, la conduciamo in tre: io in studio che coordino e parlo degli Orsetti padani, Laura Pantaleo Lucchetti al telefono conduce magistralmente la rubrica “La pappa è pronta: cucina con i bambini intorno” e la dottoressa Anna Petraglia con la rubrica “I confetti di pediatria”. Ogni tanto si aggiunge Guillermo Torri della’associazione Orsetti padani – Orsetti camuni, che è il referente della Valcamonica. Va in onda, adesso che è estate, dalle 9,30 alle 10,20 di ogni sabato mattina.
Insomma da quella piccola mezz’oretta in cui non sapevo cosa dire, ci siamo decisamente evoluti in qualcosa di professionale e bello, tanto che dura da 10 lunghissimi anni che sono passati in un soffio.
Poi c’è la festa di Natale a radio Padania.
In bambini possono venire in radio quando vogliono, che siano orsetti o meno, e dire quello che gli pare, ma il momento cruciale è l’invasione di orsetti che organizziamo a Natale con tanto di arrivo di Gesù Bambino in diretta.
Si tratta proprio di una invasione con scartamento di regali e massimo divertimento, nostro e dei piccoli.
Diciamo che ne arrivano ogni anno una trentina e che oramai l’amministrazione della radio si è organizzata e verso le 16 fa venire l’impresa delle pulizie perché fra sbriciolamenti vari, carta e nastri dei regali e pezzetti di pongo e altre cose così, ogni anno riduciamo gli studi come se fosse passato Attila, però offriamo ai bambini un esperienza unica, quella di diventare conduttori radiofonici per qualche ora, e chissà, magari uno di questi bambini si innamorerà del microfono e diventerà un grande presentatore. Così potremo dire che ha iniziato con RPL.
A me piace tantissimo l'idea di poter dare ai bambini l'opportunità di vedere cosa si fa "dall'altra parte" dei mezzi di comunicazione. Credo che sapere come avvengono le cose e provare di persona li metta nella condizione di essere liberi dall' influenza psicologica che tv radio e giornali pososno creare.
Il concetto è semplice:
"se io che sono piccolo ho potuto dire al mondo la mia opinione, e magari me la sono inventata, vuol dire che anche gli altri sono come me e quindi posso non prendere per oro colato quello che dicono"Si, lo so, sono una distruttrice di miti, ma è proprio questo il bello.
Ilaria, grazie di cuore. Non me l'aspettavo!
RispondiEliminaIo, come te, occupandomi di libri e di cucina per i più piccoli, mi astengo dal fare considerazioni politiche che pur possiedo, altrimenti non avrei scelto Radio Padania per la mia "missione" di comunicatrice, mi sembra lapalissiano!
Ti abbraccio e ti ringrazio ancora per avermi chiamata un paio di anni fa ad affiancarti.
Spero di fare del mio meglio e, perché no? anche di migliorare in futuro. Per la missione Padania.
Noi siamo dei costruttori :)
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