venerdì 20 agosto 2010

Caro libro di testo: soluzioni e spiegazioni

scaffale di libri di una biblioteca.
Si avvicina settembre e si avvicina anche il momento di preparare il corredo per la scuola dei più piccoli
Proprio ieri girava nella rete un comunicato stampa della federconsumatori che parlava degli aumenti dei prezzi del materiale scolastico e dei libri di testo., questi sono addirittura saliti del 5%, mentre quaderni zainetti e il resto del materiale è cresciuto come prezzo dolo del 4%.
E’ facile indovinare perché i libri scolastici crescono di più come prezzi. Sono imposti e quindi al loro acquisto non è possibile sfuggire.
In realtà c’è una legge ben chiara che dovrebbe impedire alle scuole di adottare libri il cui prezzo al consumatore superi una certa cifra, addizionando i prezzi di dei libri che tutto il corpo insegnanti di una classe vorrebbe. Insomma è stato posto un tetto di spesa a protezione delle famiglie.
In realtà, come al solito quando si parla di italia, appena è fatta la legge si è trovato l’inganno.
L’inganno è che mentre i conteggi sul prezzo per le adozioni dei libri si fanno in una mezz’oretta di assemblea fra rappresentanti di classe dei genitori e le insegnanti coordinatori di classe, a giugno, prima della fine della scuola, e i rappresentanti di classe devono approvare i libri della classe successiva a quella dei loro figli, gli aumenti arrivano a settembre, quando oramai i libri sono già stati scelti.
In tutta la gestione della scuola, sia dell’obbligo sia delle superiori, manca una seria riforma dei decreti delegati della scuola, per fare in modo di superare certi accartocciamenti sulle leggi che di fatto rendono impossibile qualsiasi tipo di controllo.
Finora si sono fatti solo degli aggiustamenti, delle leggine, dei regolamenti che, complici anche le interpretazioni fatte dai dirigenti di ogni livello all’interno della organizzazione della scuola, invece di risolvere le questioni le hanno complicate. Per il momento mi sa che dovremo ancora fare così, attrezzandoci però, come genitori, a fare delle lunghe battaglie in cui si chiede il rispetto concreto del limite di spesa.
Si tratta di vere e proprie battaglie politiche da fare all’interno della scuola statale, il posto più difficile che c’è in cui fare battaglie, perché i genitori sono , in quell’ambito, la parte più facilmente ricattabile. Loro, gli insegnanti, hanno in mano i nostri figli , la cosa cui teniamo di più, per molte ore al giorno e in questa condizione diventa difficilissimo imporre qualcosa al corpo insegnanti. Per questo io auspico il ritorno in forze delle associazioni genitori, magari stavolta targate Padania e non PCI.
Le associazioni di genitori, comunali e molte volte legate alla scuola stessa, possono superare contando sul numero di genitori aderenti la forza degli insegnanti.
Va detta anche un’altra cosa su questo argomento: molto spesso gli insegnati non hanno tutte le colpe sulle adozioni dei libri, ma hanno un problema da risolvere: le riunioni con i genitori rappresentanti di classe devono hanno una durata limitata dal numero di ore che lo stato paga agli insegnanti per questo genere di attività. Quando un’insegnante ha magari tre classi e solo una mezz’ora pagata per questo genere di riunioni, tende a cercare di farle filare via lisce senza avere rotture d’anima con i genitori. Deve poi anche vedersela con l’assemblea docenti, in cui tutti i libri di testo della scuola devono essere adottati. Anche l’assemblea docenti ha dei tempi definiti dalle ore pagate che gli insegnanti possono dedicare a questa attività.
Non è difficile capire che in questa serie di riunioni libri e genitori siano proprio la cosa meno importante e spesso nemmeno gli insegnanti guardano i testi prima di adottarli.

Tempo fa, come associazione orsetti padani, avevamo chiesto che al regolamento ministeriale per il tetto di spesa massimo dei libri di testo per fosse aggiunto un emendamentino per cui nessun libro potesse essere utilizzato a scuola se la casa editrice non si impegnava a mantenere fisso il suo prezzo di copertina per tre anni e che alla fine dei tre anni il testo dovesse comunque riottenere l’omologazione. Chiedevamo inoltre che la valutazione del prezzo di copertina del libro entrasse fra i parametri utilizzati per concedere l’omologazione stessa.
Io credo che la proposta sia ancora validissima, e che valga la pena di chiedere ancora questo sforzo.
Intanto però con l’associazione Orsetti padani lanciamo una piccola iniziativa locale che vorremmo fosse copiata qua e là. Lo scambio di materiale scolastico. Abbiamo una bella sede ad Ossona,in provincia di Milano, e lì faremo, da questo settembre, una raccolta di zainetti e altro materiale scolastico da offrire in vendita a prezzi stracciati. Alla fine basta organizzarsi.

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