Si, sono davvero le 2,28 del mattino di una domenica di agosto, mi trovo in Padania, il fuso orario è quello normale, e io sono qui a scrivere un post sul Blog. Non chiedetevi cosa ci faccia in piedi a quest'ora e perché non sono a dormire o a divertirmi. Sto facendo la mamma e le mamme, fino a che hanno la resistenza per farlo, il sabato sera aspettano che i figli e le figlie tornino a casa dai bagordi.
Ci sono due momenti della maternità e delle paternità ( ma ho l'impressione che i papà siano più furbi) in cui davvero non si dorme: uno è quando i bambini sono piccoli, l'altro quando son grandi. Non dico grandissimi, diciamo dalla età della patente in poi, se siete fortunati. non chiedetemi quando questo finirà perché non lo so. Probabilmente l'ultimo giorno, forse, sarà quello del loro matrimonio, o convivenza, o quando vanno a vivere da soli.
Quando i bambini sono piccoli non c'è scelta: la notte si resta alzati per giocare, per cullarli, per allattarli, per cambiarli, per assisterli durante un febbrone, per farli addormentare. Poi si prende l'abitudine e si finisce per stirare, cucire, e per fare di notte tutte quelle cose che durante il giorno non si riesce a fare in tranquillità.
Poi, verso i sei, sette anni del vostro bambino più piccolo, vi rendete conto che in una settimana avete dormito sette notti su sette e gridate al miracolo. Non vi pare vero, ma da quel momento in poi fino al momento in cui cominciano ad uscire il sabato sera siete salvi. Si dorme.
Il consiglio che do ai genitori che non sono ancora arrivati ll'età dell'adolescenza è quello di essere rigidissimi sugli orari di rientro la sera. No, non è perché non vi fidate di vostro figlio, tanto se ha voglia di fare qualche stupidata la può fare anche di giorno. Il motivo è ben diverso: prima rientrano in casa, prima riuscirete ad addormentarvi.
ecco questa è la realtà:,mentre i vostri figli sarano fuori a divertirsi, voi imparerete a distinguere i suoni dei vari tipi d ambulanza da quello della polizia, sentirete attere le ora dell'orologio della vostra vicina di casa o del campanile della Chiesa, sentirete cantare i grilli, ma non dormirete, al massimo potrete riposare. l'ansia cesserà solo quando sentirete io suono delle chiavi nella toppa della porta ed in quel momento cadrete addormentati
Allora si riprendono le vecchie abitudini e il sabato sera notte si stira , si cuce, e si scrivono i post sui blog fino a quando i ragazzi non rientrano in casa, e voi potrete andare a dormire tranquilli. tanto, domani e domenica e per fortuna è festa.
Ciao Ilaria! Bene arrivata nel mondo delle blogger incallite ;). Bello lo sfondo verde Padania ;). Allora, ne stavo parlando con mio marito proprio l'altra sera, perché, guarda caso, avevamo sottomano Rodari e l'argomento aveva appassionato i bambini :). Si tratta de "Le notti di Spilamberto", tratte dalla raccolta di racconti "Il gioco dei quattro cantoni". Lo avrai sicuramente letto anche tu: era un signore di Spilamberto che dormiva con un occhio chiuso e l'altro aperto :), proprio perché i figli rincasavano sempre tardi e lui era un tipo ansioso.
RispondiEliminaSenti, io non sono stata una figlia modello in questo senso, perché a volte rincasavo un po' tardi (diciamo un po' troppo), quindi evito subito di mettermi l'aureola che non ho proprio.
Ecco, il problema è il rispetto. Bisogna a tutti i costi insegnare il rispetto delle regole ai figli: non tanto per egoismo, anche se so e immagino che le mamme stiano male (e anche i papà, solo che io non ce l'avevo già più) non vedendo il figlio a casa a mezzanotte in punto. Quello sarebbe da superare, come genitori. Bisogna insegnare loro le regole PER LORO STESSI, perché imparino ad essere brave persone, perché rispettino i genitori ma anche la propria vita, perché si sappiano condurre con intelligenza e rigore sempre e comunque.
Lo so, gli adolescenti rigorosi stanno un po' antipatici al gruppo. Ma non sempre. Poi ovviamente ci sono i casi particolari: io avevo un fuso orario particolare, per cui studiavo di notte e dormivo di giorno... mia madre non si formalizzava forse per questo. Ad ogni modo, regole, regole e ancora regole. E, naturalmente, tanto amore per far capir loro che sono per loro e non per noi. Credo che sia l'arma migliore e forse persino meno difficile da usare, se si prende la mano ;).
Ti abbraccio
Hai proprio ragione.
RispondiEliminaCon gli adolescenti però, non cì+ arma. L'unica è la speranza che a forza di insistere, quando l'adolescenza sarà superata, inizino a comportarsi in modo da avere rispetto per sè stessi e per l'ansia dei loro genitori.
ma intano che si è nella bufera... :D. Fardi troare in piedi quando rientrano è anche un modo di mostrare amore.
Sai ceh mi sono sentita rimproverare "di sbatteremene di loro" perchè non li ho aspettati? L' adolescenza lunga è un bel cmapo di lotta.