venerdì 13 dicembre 2013

La Continuità didattica: un altro punto di vista




Con molto ritardo, come al solito, pubblico il video della trasmissione a Radio Padania del 30 novembre, in cui abbiamo parlato di che cosa Sono in realtà gli orsetti padani e nella seconda parte della continuità didattica.
La continuità didattica è un argomento difficile da affrontare perché, come al solito quando si parla di rapporti fra scuola e genitori, ci si trova ad aver a che fare con i genitori che hanno ricevuto una pillola indorata e che l'hanno anche mandata giù senza troppa fatica.
Lo so, quando ci toccano i bambini il nostro mondo va in pezzi, ci sentiamo noi sotto accusa se nostro figlio prende una nota e ci sentiamo colpevoli se abbiamo il sospetto che qualcosa non vada per il verso giusto.

La continuità didattica è una di quella cose che ci vengono ampiamente indorate e fatte ingoiare.
I genitori che sono stati ben "intortati" sulla continuità didattica credono che si tratta del fatto che i bambini delle classi inferiori possano conoscere ed abituarsi agli insegnanti delle classi superiori che si recano di tanto in tanto a trovarli e che, in questo modo, i bambini, quando saranno promossi, troveranno qualcuno che conoscono già. Insomma, questa continuità didattica viene venduta un po'come la pezza messa al fatto che alcuni bambini si trovano meglio a scuola perché i genitori sono amici o conoscenti della maestra e questo li fa sentire più a loro agio in classe.

Altri ancora credono che la continuità didattica sia la garanzia che non vi sarà una girandola di insegnanti durante l'anno, oppure che quando capita che ci sia un cambio, la prima insegnate e la seconda si passino le consegne sul programma e sul punto in cui la classe è arrivata.

Altri genitori la pensano in modo ancora differente: credono che la continuità didattica sia legata alla stabilità di metodo di insegnamento, nel tempo, da parte degli insegnanti.

In realtà la continuità didattica è ben altro. E' ciò che rimane del famoso, qualche anno fa, portfolio, che doveva accompagnare i bambini dall'asilo fino alle superiori, contendo i loro lavori migliori i giudizi il loro curriculum ecc ecc. Ora come ora la continuità didattica è invece la preparazione di una relazione scritta o orale su ogni bambino che le insegnanti del livello inferiore passano alle insegnanti del livello superiore. Spesso, quasi sempre, queste relazioni sono anche seguite da un incontro fra insegnanti dei due livelli, in cui si parla di ogni bambino e ci si passa il giudizio.
A difesa delle insegnanti diciamo che per le riunioni di questo tipo sono pagate molto poco e hanno il tempo contingentato e non ci possono fare degli straordinari. Mezz'ora per ogni classe in cui si passano il giudizio d circa una ventina di bambini.

Non penso male a priori delle insegnanti ma immaginate un attimo di essere la mamma o il papà  un bimbo simpatico, per niente polemico e dal carattere né timido né vivace, intelligente quanto serve per apprendere esattamente quello che gli viene insegnato. In questo caso,probabilmente tutto andrà benissimo e vostro figlio riuscirà ad avere ottimi giudizi in tutti gli incontri di passaggio consegne fatti dalle maestre.

Ora invece provate ad immaginare di avere un bambino normale e non un robot, uno a chi ogni tanto scappano le parolacce, intelligente quanto basta per prendere in castagna la sua insegnante e darle del filo da torcere. Bene, quella continuità didattica potrebbe diventare la sua maledizione: non ci sarà mai, infatti, un momento in cui vostro figlio potrà cominciare di nuovo la scuola libero dal giudizio che è stato dato su di lui magari dall'insegnante della scuola materna. Basterà un'insegnante che lo trovi antipatico o che pensi non sia in grado di portare a termine un compito,  perché il bambino si porti dietro quel giudizio negativo in ogni nuovo anno.

Non trovate che vista in questo modo la continuità didattica sia terribile? Non potrebbe influire negativamente proprio sul curriculum scolastico, nel senso che potrebbe convincere vstro figlio che la scuola per lui è una tortura solo perché magari ha tirato un gessetto ad un compagno all'asilo?
Non troverete insegnanti che vi dicono cosa davvero è la continuità didattica, però sta a voi chiedere spiegazioni dettagliate sulle modalità in cui si svolge, e avete anche il diritto di dire che non siete convinti, se non lo siete..
Magari potreste anche chiedere di vedere il curriculum e i giudizi di vostro figlio, quelli che le insegnanti si passano l'un l'altra da un anno all'altro, perché conoscere questi particolari è un diritto dei genitori.

Ora posso passare al progetto Facciamo cambio in un altro post.

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